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dai GIORNALI di OGGI

Dopo l'attacco di Berlusconi e le proteste di Casini interviene il Colle

"Un dato che non può essere scalfito da episodi di becera e indegna contestazione"

Afghanistan, Napolitano sulle polemiche

"Impegno condiviso dall'opposizione"

2009-09-28

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Dalessandro Giacomo

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L'ARGOMENTO DI OGGI

 

Il Mio Pensiero:

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2009-09-24

CORRIERE della SERA

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2009-09-28

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA RISPONDE ALLA SOLLECITAZIONE DI CASINI

"Su Kabul il sostegno dell'opposizione"

L'intervento di Napolitano: "Becera contestazione non conta". Ieri le critiche di Berlusconi

(Ansa)

(Ansa)

ROMA - Il "larghissimo sostegno dell'opinione pubblica e delle forze politiche all'impegno di militari italiani in missioni di pace all'estero", condiviso dalle "forze fondamentali dell'opposizione- sostiene il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano - è "un dato rilevante e importante, che non può essere scalfito da episodi di becera e indegna contestazione ai quali non può essere attribuito alcun peso e rilievo effettivo".

RISPOSTA A CASINI - Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano lo ha affermato in una nota in relazione alla presa di posizione di Pier Ferdinando Casini, che gli aveva chiesto di "ristabilire la verità dei fatti" sul sostegno bipartisan alla missione. "All'onorevole Casini posso confermare - ha affermato Napolitano - che nei miei, anche recenti, incontri con Capi di Stato e di governo e con rappresentanti della comunità internazionale, ho sempre messo in luce l'importanza del larghissimo sostegno dell'opinione pubblica e delle forze politiche all'impegno di militari italiani in missioni di pace all'estero. Questo sostegno, di cui sono state parte integrante le forze fondamentali dell'opposizione - anche in occasione di importanti votazioni in Parlamento - si è tradotto in generale commosso e rispettoso omaggio, da ultimo, ai sei nostri caduti in Afghanistan e in affettuosa, solidale vicinanza alle loro famiglie. È questo un titolo di vanto per l'Italia, che ho sempre prospettato ai miei interlocutori stranieri, in piena sintonia con i responsabili della politica estera del governo partecipanti agli incontri da me tenuti. E si tratta di un dato rilevante e importante, che non può essere scalfito da episodi di becera e indegna contestazione ai quali non può essere attribuito alcun peso e rilievo effettivo".

 

28 settembre 2009

 

 

 

 

Le reazioni dell'opposizione al discorso di Berlusconi

Casini: ci ridicolizza, intervenga il Colle

Franceschini: il premier parla in playback

MILANO — "A questa oppo­sizione che brucia la bandiera americana e quella di Israele e dice meno sei dopo la morte dei nostri soldati dico: vergo­gna, vergogna, vergogna". Pa­role scandite dal premier Sil­vio Berlusconi davanti a una platea osannante alla festa na­zionale del Popolo della Liber­tà a Milano. Il fragore dell’accusa ha sca­tenato la reazione indignata dell’opposizione (Pd, Udc e Idv), tanto da richiedere in se­rata l’intervento del portavoce del premier, Paolo Bonaiuti, per spiegare che il presidente del Consiglio "ha voluto sem­plicemente deprecare alcune scritte vergognose da attribui­re non ai partiti della sinistra parlamentare ma a frange estreme della sinistra extra par­lamentare ".

Toni così accesi, quelli di Berlusconi, da spingere il lea­der centrista Pier Ferdinando Casini a chiedere l’intervento del Quirinale e dei presidenti delle Camere perché il premier "non può in alcun modo falsifi­care e ridicolizzare l’opposizio­ne di questo Paese che ha dife­so e difende i militari italiani impegnati nelle missioni di pa­ce, la bandiera americana e israeliana, come lui e prima di lui e nel caso dell’Udc anche con maggiore coerenza". Casi­ni fa riferimento al voto per le missioni in Afghanistan duran­te il governo Prodi: "Forza Ita­lia e Alleanza Nazionale — ha attaccato — votarono contro". Anche il Pd non ci sta a pas­sare per chi contesta i nostri militari impegnati sui fronti caldi: "Un discorso vergogno­so, indegno di un capo di go­verno ", ha commentato Piero Fassino, ricordando che "l’im­pegno militare del nostro Pae­se nelle missioni internaziona­li di pace è stato deciso anche con il concorso dell’opposizio­ne ".

E la senatrice del Pd Ro­berta Pinotti ha bollato Berlu­sconi come "un comiziante del­la peggior specie", perché "chi si è macchiato di scritte infa­manti o ha bruciato bandiere non fa parte dell’opposizione che oggi siede in Parlamento". Insomma, quella del premier "è un’operazione di bassa de­magogia ". Il leader del Pd Da­rio Franceschini si è sfogato su Twitter: "Chiaramente Berlu­sconi parlava in playback... Stesse grida e insulti all’opposi­zione ripetuti da 15 anni". "Bugie clamorose contro l’opposizione" è la sintesi del capogruppo dell’Idv alla Came­ra Massimo Donadi. Il deputa­to dell’Idv ha ribadito che "nes­suno di noi si è mai sognato di andare in piazza a bruciare ban­diere israeliane o le sagome dei soldati in Afghanistan": "Mai la politica italiana — ha concluso Donadi — aveva toc­cato un punto così basso".

Francesca Basso

28 settembre 2009

 

 

 

 

 

 

 

REPUBBLICA

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2009-09-28

Dopo l'attacco di Berlusconi e le proteste di Casini interviene il Colle

"Un dato che non può essere scalfito da episodi di becera e indegna contestazione"

Afghanistan, Napolitano sulle polemiche

"Impegno condiviso dall'opposizione"

Afghanistan, Napolitano sulle polemiche "Impegno condiviso dall'opposizione"

ROMA - Il "larghissimo sostegno dell'opinione pubblica e delle forze politiche all'impegno di militari italiani in missioni di pace all'estero", condiviso dalle "forze fondamentali dell'opposizione" è "un dato rilevante e importante, che non può essere scalfito da episodi di becera e indegna contestazione ai quali non può essere attribuito alcun peso e rilievo effettivo". Lo afferma il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano all'indomani del discorso pronunciato dal premier Silvio Berlusconi alla festa del Pdl. Un diluvio di accuse all'opposizione che "festeggia" i soldati morti a Kabul. Solo in parte minimizzate, in serata, dal portavoce di Palazzo Chigi.

Falsità per cui il leader dell'Udc, Pierferdinando Casini aveva chiesto l'intervento del Colle. Che è puntualmente arrivato. "Posso confermare che ho sempre messo in luce l'importanza del larghissimo sostegno dell'opinione pubblica e delle forze politiche all'impegno di militari italiani in missioni di pace all'estero - scrive Napolitano in una nota - Questo sostegno, di cui sono state parte integrante le forze fondamentali dell'opposizione, anche in occasione di importanti votazioni in Parlamento, si è tradotto in generale commosso e rispettoso omaggio, da ultimo, ai sei nostri caduti in Afganistan e in affettuosa, solidale vicinanza alle loro famiglie".

"E' questo - prosegue il capo dello Stato - un titolo di vanto per l'Italia, che ho sempre prospettato ai miei interlocutori stranieri. E si tratta di un dato rilevante e importante, che non può essere scalfito da episodi di becera e indegna contestazione ai quali non può essere attribuito alcun peso e rilievo effettivo". Un riferimento alle scritte che erano apparse sui muri di alcune città e che inneggiavano alla morte dei nostri soldati. Apparse a tutti come un gesto sporadico e isolato. A tutti, meno che a Berlusconi. Che le ha subito trasformate in un affondo contro l'opposizione.

(28 settembre 2009)

 

 

 

 

 

 

Il premier chiude la Festa Pdl a Milano. Battute sugli Obama: "Barack è bravo"

Sulla crisi: "Non dobbiamo avere paura". Poi attacca sui soldati morti a Kabul

Berlusconi: "Abbronzata anche Michelle"

"L'opposizione si vergogni sull'Afghanistan"

Bonaiuti corregge: "Si riferiva a extraparlamentari". Franceschini replica: "Stessi insulti da 15 anni"

Berlusconi: "Abbronzata anche Michelle" "L'opposizione si vergogni sull'Afghanistan"

Silvio Berlusconi

MILANO - "Vi porto i saluti di un signore, di un signore abbronzato. Barack Obama. Non ci crederete ma è vero". Così Silvio Berlusconi, reduce dai vertici internazionali, chiude la festa nazionale del Popolo della Libertà di Milano. La ripetizione di una battuta che a suo tempo già destò molte polemiche, non sembra però sufficiente al presidente del consiglio italiano che così rincara: "E vi posso dire che hanno preso il sole in due, perché anche la moglie è abbronzata".

"Obama è affidabile". E così, con un uno-due su Michelle e Barack Obama, Berlusconi apre il suo intervento sulla politica estera. Lo fa con un condiscendente apprezzamento nei confronti del presidente degli Stati Uniti: "Un presidente affidabile. Ha fatto un bel discorso all'Onu cambiando l'atteggiamento dei paesi non allineati verso gli Stati Uniti, che prima erano ostili. E questo fa bene anche a noi".

"Vergogna, vergogna, vergogna". Il premier attacca sui soldati morti in Afghanistan: "Si vergogni l'opposizione che inneggia a -6", con allusione alle scritte comparse sui muri di Milano che ricordavano i sei parà rimasti uccisi nell'attentato di Kabul. "Un'opposizione che brucia in piazza le sagome dei nostri soldati, che inneggia a -6 è inaccettabile. Vergogna, vergogna, vergogna", urla. Un attacco pesante contro il quale Pd e Udc insorgono. Dario Franceschini osserva che il premier parlava "in playback" visto che "gli insulti sono gli stessi da quindici anni". "Vergognoso" viene definito l'intervento del Cavaliere anche da altri esponenti del Pd come Piero Fassino mentre il leader Udc, Pier Ferdinando Casini, arriva a chiedere l'intervento del Quirinale per "ristabilire la verità dei fatti". In serata la precisazione del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti: "Berlusconi ha voluto semplicemente deprecare alcune scritte vergognose da attribuire non ai partiti della sinistra parlamentare ma a frange estreme della sinistra extraparlamentare".

"La sinistra non è cambiata". Ma dal palco della festa Pdl, Berlusconi non demorde e compie l'ultimo affondo ancora contro "questa sinistra che non è cambiata. Vorrebbe trasformare il paese in una piazza urlante che condanna, quando in passato sono stati adoratori di tiranni sanguinari come Stalin, Mao e Pol Pot". "In Afghanistan - spiega - ci siamo e ci staremo perché abbiamo il dovere di costruire la democrazia, altrimenti le conseguenze ricadrebbero su tutti noi".

Crisi: "Il peggio è alle nostre spalle". Sulla crisi, l'ottimismo di sempre: "Non dobbiamo avere paura, il peggio è alle nostre spalle". Poi una bordata contro l'opposizione: "Loro hanno fatto il tifo per la crisi, e molte categorie di lavoratori statali e pensionati, che non hanno subito alcun contraccolpo negativo, hanno ridotto i consumi perché attanagliati dalla paura. Ma è proprio la paura che dobbiamo sconfiggere, il governo è vicino alle imprese e al paese".

"Nessun litigio nel Pdl". Sulle alleanze politiche, Berlusconi cancella i dubbi su possibili screzi nella coalizione: "Non c'è stato alcun litigio" nel Pdl "come vogliono far credere le gazzette di sinistra", ma un "confronto di posizioni". Così il premier liquida i contrasti con Fini e i dubbi su possibili screzi con Bossi: "Con la Lega abbiamo un'amicizia, un affetto ed una maggioranza che nessuno riuscirà ad allentare".

"Libertà di voto su temi etici". In previsione del prossimo voto su norme etiche, il presidente del Consiglio assicura che "sarà garantita libertà di voto perché ciascuno ha il diritto di esprimere le proprie idee". E prima di chiudere l'intervento, richiama il presidente Usa ma per l'uso che ha fatto recentemente della tv: "E' andato in cinque televisioni per spiegare il proprio programma sulla sanità. Ha fatto bene perché un leader deve poter spiegare il proprio programma ai suoi elettori, ma se ci fossi andato io sarebbe stato uno scandalo".

(27 settembre 2009)

 

 

 

 

 

 

 

L'UNITA'

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2009-09-28

Napolitano: dall'opposizione sostegno fondamentale alle missioni di pace

"Le forze fondamentali dell'opposizione" hanno sostenuto in modo convinto le missioni di pace italiane all'estro, anche durante le votazioni in Parlamento, ricorda il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, costretto a intervenire sulle invettive di Berlusconi, che ieri dalla festa nazionale del Pdl aveva sommariamente attaccato l'opposizione.

Napolitano, dunque, prova a ristabilire la "verità dei fatti", dopo le parole del premier ("A questa opposizione che brucia la bandiera americana e quella di Israele e dice meno sei dopo la morte dei nostri soldati dico: vergogna, vergogna, vergogna"). "Ho sempre messo in luce - scrive il presidente della Repubblica in una nota - l'importanza del larghissimo sostegno dell'opinione pubblica e delle forze politiche all'impegno di militari italiani in missioni di pace all'estero. Questo sostegno, di cui sono state parte integrante le forze fondamentali dell'opposizione, anche in occasione di importanti votazioni in Parlamento, si è tradotto in generale commosso e rispettoso omaggio, da ultimo, ai sei nostri caduti in Afganistan e in affettuosa, solidale vicinanza alle loro famiglie".

A invocare un suo intervento era stato Pierferdinando Casini. "Chiedo con rispetto e deferenza al Presidente della Repubblica e ai Presidenti delle Camere di intervenire per ristabilire la verità dei fatti. Nessuna polemica politica e nessun odio come quello che sembra esprimere Berlusconi può giustificare la totale falsificazione dei fatti", aveva detto Casini avvertendoIl presidente del Consiglio che "può dire ciò che vuole anche al di fuori di ogni minimo autocontrollo, ma non può in alcun modo falsificare e ridicolizzare l'opposizione di questo paese che ha difeso e difende i militari italiani impegnati nelle missioni di pace, la bandiera americana e quella israeliana, come lui e prima di lui e nel caso dell'Udc anche con maggiore coerenza".

"Le parole di Berlusconi sono intollerabili, chieda scusa all'opposizione", tuona la vice capogruppo del Pd alla Camera, Marina Sereni: "Si vergogni lui che cambia giudizio ogni giorno e si vergogni anche per i suoi ministri, a cominciare da Umberto Bossi, che anche in momenti drammatici non lesina giudizi e prese di posizione opposte alla linea ufficiale del governo che sostiene".

28 settembre 2009

 

 

 

 

 

Berlusconi insiste: "Anche Michelle Obama è abbronzata"

"Vi porto i saluti di un signore, di un signore abbronzato. Barack Obama. Non ci crederete ma è vero". Così Silvio Berlusconi ha iniziato il suo intervento alla festa nazionale della Libertà di Milano. Passa qualche minuto e il premier rincara la dose. "In spiaggia vanno in due perchè è abbronzata anche la moglie, Michelle".

Ma lo show non si è concluso lì. "Abbiamo introdotto un nuovo elemento nella politica italiana: la moralità. La moralità è quella di mantenere gli impegni elettorali. Abbiamo firmato un contratto con gli elettori che ci siamo impegnati a rispettare".

Prima dell'inizio del discorso del premier, il direttore del Giornale Vittorio Feltri era stato accolto da una standing ovation.

27 settembre 2009

 

 

 

La stampa estera: "Ora si burla della First Lady"

E' il Seattle Post-Intelligencer il primo mezzo d'informazione Usa a dare conto dell'ennesima gaffe del premier italiano Silvio Berlusconi nei confronti del presidente americano Obama e di sua moglie. "Il Cavaliere si beffa ancora del presidente Obama" scrive sul suo sito il Seattle Post-Intelligencer. "Ma, questa volta, Berlusconi "si burla" anche della First Lady Michelle" insiste il giornale.

"Berlusconi è conosciuto per le sue gaffe - scrive il Seattle Post-Intelligencer - i media europei hanno raccontato approfonditamente di come al vertice di Pittsburgh, la scorsa settimana, il premier italiano abbia provato ad avvicinarsi con un bacio alla First Lady Usa, ma lei ha rigidamente allungato il braccio per stringere la mano a Berlusconi".

Impietoso anche il commento del Daily Telegraph, quotidiano britannico di orientamento conservatore. "Durante un discorso a Milano, Berlusconi ha detto ai suoi sostenitori che il suo governo ha centrato un notevole numero di successi e ha introdotto un nuovo elemento nella politica italiana: la moralità. Queste le parole di Berlusconi. La sua ex moglie, Veronica Lario, sostiene che il primo ministro italiano sia ossessionato attrici e soubrette così giovani che potrebbero essere sue figlie".

"Non sorprende infatti", prosegue il Telegraph, "che Michelle Obama si sia limitata a stringere la mano a Berlusconi, invece che abbracciarlo e baciarlo sulla guancia come ha fatto con tutti gli altri leader del mondo. Questo atteggiamento testimonia la riluttanza della Casa Bianca nell'apparire eccessivamente vicina a un uomo coinvolto in numerosi scandali, alcuni riguardanti il suo "frequentare minorenni" e passare la notte con diverse escort nella sua residenza privata a Roma".

27 settembre 2009

 

 

 

 

 

il SOLE 24 ORE

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2009-09-28

Kabul e l'intervento di Napolitano: Berlusconi apre la campagna elettorale

di Emilia Patta

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28 settembre 2009

 

"Il larghissimo sostegno dell'opinione pubblica e delle forze politiche all'impegno di militari italiani in missioni di pace all'estero, condiviso dalle forze fondamentali dell'opposizione, è un dato rilevante e importante che non può essere scalfito da episodi di becera e indegna contestazione ai quali non può essere attribuito alcun peso e rilievo effettivo". C'è voluto l'intervento del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per placare – almeno per ora – le acque agitate della politica dopo le parole pronunciate domenica da Silvio Berlusconi alla festa del Pdl a Milano contro l'opposizione genericamente intesa che "dice meno sei dopo la morte dei nostri soldati a Kabul". Inevitabile alzata di scudi da parte di Pd e Udc, con Pier Fedinando Casini che telefona indignato al Capo dello Stato. Da qui l'intervento di Napolitano. Soddisfatta l'opposizione "parlamentare", che tuttavia continua a chiedere le scuse ufficiali del premier.

Ma le conseguenze dell'intervento domenicale del premier non finiscono qui. Da una parte l'attacco all'opposizione antiitaliana (con tanto di citazione di Mao e Pol Pot). Dall'altra il ribadito asse con Bossi: "Noi qui per sempre, alleati con la Lega". La linea di Berlusconi è chiara: a Fini che aveva chiesto un ridimensionamento della Lega e delle sue istanze politiche all'interno della maggioranza risponde che il Pdl non si separerà mai dalla Lega; allo stesso Fini che aveva chiesto una riflessione all'interno del partito sui temi da lui avanzati – tra cui la riforma della cittadinanza per favorire l'integrazione degli immigrati stabili – risponde che mai l'Italia spalancherà le porte agli immigrati e che la proposta di riforma della cittadinanza è "una strategia subdola della sinistra per far votare gli immigrati per loro".

Toni da comizio? Sicuramente l'approssimarsi delle elezioni regionali non aiutano né un clima di dialogo con l'opposizione né una seria riflessione sul tema degli immigrati. Chiaramente Berlusconi teme di perdere voti al Nord proprio in favore del Carroccio. E se dunque è disposto ad accontentare Fini sul fronte della strutturazione del Pdl sul territorio e di una maggiore democrazia interna, lo è meno sui temi dell'immigrazione e della bioetica. Ma certo l'alzarsi di toni e l'allontanarsi della prospettiva del dialogo tra i poli (causa elezioni, ma anche imminente congresso del Pd) non può far piacere al Capo dello Stato.

28 settembre 2009

 

 

 

 

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